I versi di Ventarrón ci portano ad un mondo molto lontano da noi.
Il suo ritmo ci trasporta in una storia in cui un uomo, un malvivente soprannominato Ventarrón (bufera), per guadagnarsi il rispetto deve essere proprio come lo descrivono le poche parole del tango: coraggioso, audace e impavido, per sentire di essere “qualcuno” …. nei bar, nella vita, in cerca di amori, litigi e avventure che lo allontanano del suo quartiere.
Il tango parla anche di sconfitta: qualcosa è andato storto, o forse è solo nostalgia della vita passata, dei momenti “gloriosi” vissuti in gioventù, della sua vecchia casa.
Alla fine, l’uomo si rende conto che tutto è cambiato: è invecchiato, il tempo è passato anche per lui.
Questo bellissimo tango, pur con le sue poche parole, ci aiuta a conoscere e capire le caratteristiche e i valori di alcuni uomini dell’epoca. Piccole storie di uomini e donne che troviamo nei Tangos.
Ventarròn (Bufera)
1933
Musica: Pedro Maffia
Letra: José Horacio Staffolani
Por tu fama, por tu estampa,
sos el malevo* mentado del hampa*;
sos el más taura entre todos los tauras,
sos el mismo Ventarrón.
¿Quién te iguala por tu rango
en las canyengues quebradas* del tango,
en la conquista de los corazones,
si se da la ocasión?
Entre el malevaje,
Ventarrón a vos te llaman…
Ventarrón, por tu coraje,
por tus hazañas todos te aclaman…
A pesar de todo,
Ventarrón dejó Pompeya
y se fue tras de la estrella
que su destino le señaló.
Muchos años han pasado
y sus guapezas y sus berretines
los fue dejando por los cafetines
como un castigo de Dios.
Solo y triste, casi enfermo,
con sus derrotas mordiéndole el alma,
volvió el malevo* buscando su fama
que otro ya conquistó.
Ya no sos el mismo,
Ventarrón, de aquellos tiempos.
Sos cartón para el amigo
y para el maula un pobre cristo.
Y al sentir un tango
compadrón y retobado,
recordás aquel pasado,
las glorias guapas de Ventarrón
Per la tua fama, per il tuo aspetto,
sei il famoso malevo (1) della teppaglia;
sei il più audace tra tutti gli audaci,
sei proprio tu Ventarrón.
Chi ti uguaglia per il tuo rango,
nei canyengues (2) quebradas (3) del tango,
nella conquista dei cuori,
se ne hai l’occasione?
Nell’ambiente,
Ventarrón, ti chiamano …
Ventarrón, per il tuo coraggio,
tutti ti acclamano per le tue prodezze …
Nonostante tutto,
Ventarrón lasciò Pompeya
e se ne andò seguendo la stella
che il suo destino gli indicò.
Molti anni son passati
e i suoi vanti e i suoi capricci
li ha lasciati nei caffè
come un castigo di Dio.
Solo e triste, quasi ammalato,
con le sue sconfitte che gli rodono l’anima,
è tornato il malevo cercando la sua fama
che un altro uomo ha ormai conquistato.
Ora non sei più lo stesso
di quei tempi, Ventarrón, .
Sei un tonto per l’amico
e un povero cristo per il codardo.
E al sentire un tango
Compadrón (4) e ribelle,
ricordi il tuo passato,
le glorie di Ventarrón
(*) Hampa: gente di mala vita
(1) Malevo: delinquente, ladrone, rapinatore
(2) Canyengue: l’essenza delle radici del tango. Uno stile di tango antico, un pre-tango, risale al 1900.
(3) Quebrada: Figura coreografica della milonga e del tango y de la milonga, flettendo le gambe: “Balla con
cortes y quebradas”.
(4) Compadrón: da compadre: (compare)
parole in rosso: termini in lunfardo.
Ecco il tango Ventarrón cantato dal grande Gardel che “ ogni giorno canta meglio!!” (cosi sono soliti dire gli Argentini…)
Ecco alcuni ballerini che interpretano questo tango:
Noelia Hurtado y Pablo Rodrìguez a Torino il 1 aprile del 2007.
Rodrigo Palacios y Agustina Berenstein ballano la versione de la Orquesta Tìpica Vìctor in occasione del Festival di Siracusa del 2009.
Claudio Forte Y Barbara Carpino ballano sempre la versione della Orquesta Tìpica Vìctor al Festival di Siracusa 2008.
Ecco alcune interpretazioni musicali del Tango :
Luis Cardei che canta dal vivo al Club del Vino, 1998.
Guillermo Fernández, 2007.
…e se avete voglia di un bel film, di Ventarrón si parla in un film argentino recente intitolato “Fantasma de Buenos Aires”.
Ve lo consigliamo, è molto divertente e ci dà una idea di com’erano i tempi dei compadritos in una Buenos Aires così lontana e così presente nel tango…

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