A fuego lento – Horacio Salgan

Scritto da Oreste Candela

Novembre 19, 2016

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A fuego lento, creazione del geniale e rivoluzionario pianista Horacio Salgan, è un brano da ascrivere tra le musiche dotate di poteri molto speciali. Infatti, al pari di altri tanghi quali ad esempio la Yumba di Pugliese o Libertango di Astor Piazzolla, trattiene tra le sue note capacità quasi ipnotiche che rilascia già dal primo ascolto. Forse è il potere primordiale del ritmo di questi brani oppure il denso liquido sonoro che avvolge l’ascoltatore, ma comunque sia il risultato è sempre il medesimo: l’attenzione viene completamente rapita già dalle prime note e trascinata da i vortici imprevedibili di melodie uniche, che continuano ad essere fresche, nuove, sorprendenti, anche dopo infiniti ascolti. Questo è il potere magico della musica, è il potere magico di questo brano.

Ascoltiamolo nell’interpretazione registrata dallo stesso autore nel 1998 per il film “Tango” di Saura, con al suo fianco altri tre mostri sacri del tango, Ubaldo De Lio alla chitarra, al violino Antonio Agri ed al bandoneón Nestor Marconi. Completa il Nuevo Quinteto Real Oscar Giunta al contrabbasso.

A fuego lento – Nuevo Quinteto Real 1998 – “Tango” di Saura

A fuego lento fu composto nel 1953 e non ebbe inizialmente molto successo, forse perchè poco congeniale al ballo oppure perchè in anticipo rispetto ai tempi.

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Lo stesso autore per diversi anni non lo inserì più nel suo repertorio, come se l’insuccesso di un brano così sentito fosse stata per lui un’amara delusione. Ma il titolo forse conteneva già in sè il destino del successo, ed infatti a partire dalla metà degli anni ’60 la forza dirompente di A fuego lento cominciò a bruciare.

Un’altra bellissima interpretazione è quella resa dall’inseparabile duo Salgán – Ubaldo De Lio in uno storica ripresa televisiva per la Tv argentina.

A fuego lento – Horacio Salgan y Ubaldo De Lio

Le esecuzioni di A fuego lento sono infinite, tante quasi quante sono le orchestre, ma anche il musicista con la più grande personalità e le più grandi doti nulla può davanti all’unicità dell’impronta del suo creatore. Salgán è presente in ogni nota ed alla fine qualsiasi interpretazione porterà la sua traccia indelebile, risultando però più povera dell’originale. Eccone un esempio nella versione di un’altro mostro sacro del Tango, Astor Piazzolla.

A fuego lento – Astor Piazzolla

Molto originale ed affascinante da ascoltare è l’interpretazione di A fuego lento di Dominguez Juanijo. L’intimità della chitarra racconta in modo nuovo questo brano così irruento e travolgente, scoprendo la parte più nascosta della sua anima.

La chitarra

fa piangere i sogni.

Il singhiozzo delle anime

perdute

sfugge dalla sua bocca

rotonda.

E come la tarantola

tesse una grande stella

per sorprendere i sospiri

che tremano nella sua nera

cisterna di legno.

(La seis cuerdas – F .G. Lorca)

A fuego lento – Dominguez Juanijo

Anche una delle più prestigiose orchestre classiche, la Berliner Philharmoniker diretta da Gustavo Dudamel, si è cimentata in questo tango portando corpulente sonorità alla Brahms, atmosfere alla Prokofiev, ma a parere di chi scrive, non riuscendo a dare l’emozione e la naturalità dei geniali componenti del Quinteto Real.

A fuego lento – Berliner Philharmoniker,  dir. Gustavo Dudamel, 5 marzo 2013 (compleanno di Salgan, compiva 92 anni)

A fuego lento – Quinteto Real 1964 (piano Salgán, chitarra De Lio, bandoneón Laurenz, violino Francini, contrabbasso Ferro)

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