La Mariposa

Scritto da Oreste Candela

Settembre 13, 2016

Il tango La Mariposa (La Farfalla) fu composto dal bandoneonista Pietro Maffia e dal poeta Caledonio Flores in un periodo tra il 1921 ed il 1923, e fu senz’altro il più importante brano creato dalla collaborazione di questi due artisti.

E’ una confessione, amara e disillusa, di sentimenti intimi dopo un abbandono. Non c’è solo la tristezza e la rassegnazione per la solitudine, c’è anche la consolante reazione che porta con sé il dolore di un tradimento: l’augurio fatto alla donna che abbandona, di soffrire le pene cagionate.

Questo tango è entrato nel tempo, nel repertorio di tutti i grandi cantanti del genere. Celebri sono le interpretazioni di Gardel, di Hugo del Carril, Angel Vargas, Edmundo Rivero con l’orchestra di Anibal Troilo. Nel 2006 è stato interpretato da Juan Carlos Godoy per la presentazione del film Café de los Maestros al teatro Colon di Buenos Aires.

Osvaldo Pugliese fece diventare questo brano un classico del suo repertorio con una interpretazione, solo strumentale, magnifica. Al riguardo però Maffia (l’autore del brano), sentita la versione di Pugliese, si limitò a commentare senza alcun entusiasmo: “ Non mi piace, non è il mio tango”.

Ascoltiamo prima la versione di Troilo con l’inconfondibile voce di Edmundo Rivero. Per chi volesse seguire il testo e dare un’occhiata alla traduzione in italiano può scorrere l’articolo.

La Mariposa –  Orquesta Troilo, canta Edmundo Rivero, 1949

… e poi la versione capolavoro di Pugliese che ha reso immortale questo brano.

La Mariposa –  Orquesta Osvaldo Pugliese 

La Mariposa

Tango 1923

Música: Pedro Maffia

Letra: Celedonio Flores

No es que esté arrepentido

de haberte querido tanto;

lo que me apena es tu olvido

y tu traición

me sume en amargo llanto.

¡Si vieras! Estoy tan triste

que canto por no llorar…

Si para tu bien te fuiste

para tu bien

yo te debo perdonar.

Después de libar traidora

en el rosal de mi amor

te marchas, engañadora,

para buscar

el encanto de otra flor…

Y buscando la más pura,

la más linda de color, la ciegas con tu hermosura

para después engañarla con tu amor.

Aquella tarde que te vi

tu estampa me gustó,

pebeta de arrabal,

y sin saber por qué yo te seguí

y el corazón te di

y fue tan sólo por mi mal.

Mirá si fue sincero mi querer

que nunca imaginé

la hiel de tu traición…

¡Qué solo y triste me quedé,

sin amor y sin fe

y derrotado el corazón!

Ten cuidado, mariposa,

de los sentidos amores…

No te cieguen los fulgores

de alguna falsa pasión

porque entonces pagarás

toda tu maldad,

toda tu traición.

Non è che sia pentito

di averti amata tanto:

quello che mi fa soffrire è il tuo oblio,

e il tuo tradimento

mi sprofonda in un amaro pianto.

Se vedessi ! Sono così triste

che canto per non piangere …

Se per il tuo bene te ne andasti

per il tuo bene

io ti devo perdonare.

Dopo aver libato traditrice

nel roseto del mio amore,

sei partita, ingannatrice

per cercare

il profumo di un altro fiore …

E cercando il più puro,

il più bello di colore, lo annaffi con la tua bellezza

per poi ingannarlo col tuo amore.

Quel giorno che ti vidi,

mi piacque la tua figura,

ragazza di periferia,

e senza sapere perché ti ho seguita,

consegnandoti il cuore,

e fu solo per il mio male.

Era così sincero il mio affetto

che non potevo immaginare il fiele

del tuo tradimento …

Che solo e triste sono rimasto,

senza amore e senza fede,

e sconfitto il cuore!

Fai attenzione, farfalla,

agli amori bugiardi.

Non lasciarti accecare dal fulgore

di qualche falsa passione,

perché allora pagherai

ogni cattiveria,

ogni tradimento

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